Achille Talarico

Catanzaro, 1837 - Napoli 1902

Studiò a Napoli con Giuseppe Mancinelli, successivamente si iscrisse all'Istituto di Belle Arti dove fu sincero seguace di Domenico Morelli. Esordì nel 1864, con l'opera Le ricordanze, alla Promotrice Napoletana, che lo vide presente ancora nel '67, '68, con la tela Dopo un ballo, acquistata dalla Real Casa per il Museo di Capodimonte di Napoli. Nel 1870 fu presente a Salerno, all' Esposizione di Agricoltura e Commercio, dove riscosse enorme successo e dove fu premiato con medaglia d' argento. Nel 1882 si presentò alla mostra di Brera a Milano, meritando anche qui un vero trionfo con l' opera I coniugi Sannini.

Fu pittore solitario, alieno da correnti o da gruppi; dipinse con pennellate rapide e sciolte, corpose e sensuali, con forti giochi luministici, spesso sfruttando il mezzo fotografico. Eccellente ritrattista (Ritratto di Matteo Schilizzi, Ritratto della signora Colella, Ritratto della moglie, Donna che suona il mandolino), lodato come uno dei migliori del tempo da Vittorio Imbriani, fu accomunato addirittura a Degas e a Manet, tanto che i suoi ritratti femminili divennero avvenimenti di alto interesse nell' ambiente artistico napoletano.

Sue opere sono conservate in vari Musei e luoghi pubblici: Galleria Pitti L'uomo col guanto; Museo di S. Martino, Ritratto di Antonio Villari; Conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli,  Ritratto del compositore di opere buffe Valentino Fioravanti  e Ritratto del compositore F. Mendelssonh Bartholdy; Galleria Nazionale d' Arte Moderna, Roma, Ricordi, Idillio, Dama in decolleté; Banco di Napoli, Povera mamma; Amministrazione Provinciale di Napoli, Felicità dei campi. Dipinse anche opere sacre, come dimostrano le tele Mater dolorosa e Immacolata Concezione.

Fu Professore onorario all' Istituto di BBAA di Napoli e Cavaliere della Corona d' Italia.


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